Limite Prelievo Contanti 2020: La guida

Fabio Beccari

Negli ultimi anni la lotta contro l’evasione fiscale si è fatta sempre più serrata, e le normative sull’antiriciclaggio sempre più efficaci. In particolare, le istituzioni di controllo finanziario e fiscale sono state dotate di nuovi strumenti per controllare i “furbetti” che spostano somme di denaro contante dai conti correnti bancari per nascondere redditi non dichiarati o attività illecite. Perciò, che tu sia un privato o un professionista, è sempre più importante che tu conosca le norme sulla gestione del denaro contante, per evitare comportamenti che possano apparire sospetti.

Tra le norme più recenti in Italia c’è il Decreto Fiscale 193/2016¹ collegato alla Legge di Bilancio, che ha introdotto nuovi limiti giornalieri e mensili sul prelievo di contanti, sia per gli individui che per le imprese, oltre i quali si viene sottoposti a controllo. In questa guida vedremo nel dettaglio quali sono questi limiti e a cosa ti espone effettuare prelievi superiori, così potrai gestire i tuoi soldi nel rispetto delle regole. A questo punto, rimane solo capire come risparmiare al massimo quando si prelevano contanti dal proprio conto corrente: ti spiegheremo come fare, con Wise.

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I limiti sui prelievi nel 2020

Le istituzioni stanno introducendo misure sempre più efficaci per assicurare la tracciabilità dei pagamenti. Ad esempio, a partire dal 1° luglio 2020, il limite massimo per l’uso del contante passerà da 3.000 a 2.000 euro²; oltre il limite, è obbligatorio utilizzare strumenti tracciabili. Le limitazioni però funzionano diversamente per quanto riguarda i prelievi. Chiariamo subito che non esiste un vero e proprio limite massimo di prelievo concesso per legge, ovvero un divieto di prelevare più di una certa cifra. I nuovi limiti introdotti con il Decreto 193/2016 infatti si riferiscono solo ad una soglia oltre la quale si verrà sottoposti a controlli.

Ma quali sono questi limiti? Una nota della Banca d’Italia³ ha chiarito che Poste Italiane, banche, istituti di pagamento e moneta elettronica sono tenuti a notificare all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) ogni prelievo di importi pari o superiori a⁴:

  • 10.000 euro mensili per privati e professionisti (anche se frazionati in prelievi di importo minore);
  • 5.000 euro al mese e 1.000 euro al giorno per le imprese.

Quando tali limiti vengono superati, partono gli accertamenti da parte dell’UIF, per escludere illeciti come il riciclaggio di denaro. Nel caso si tratti di imprese poi, i prelievi oltre i limiti vengono anche notificati all’Agenzia delle Entrate, che può richiedere una prova certa dell’uso che si è fatto del denaro: se la somma prelevata non è giustificata, si presume utilizzata per investimenti e quindi viene tassata.

I controlli sui prelievi di contanti

C’è poi anche una forma di controllo preventivo che viene messa in atto dall’istituto di pagamento stesso – una prima linea, per così dire, di validazione, che serve ad evidenziare casi sospetti e portarli all’attenzione delle autorità fiscali o di polizia per eventuali accertamenti. Come evitare la complicazione di dover fornire spiegazioni allo sportello? Sicuramente è consigliabile usare sempre metodi tracciabili per pagamenti consistenti, come bonifici, carte o assegni; in questo modo, i movimenti di denaro saranno facilmente giustificabili, se mai ce ne fosse bisogno.

Se ti rechi in banca o in posta per un prelievo di contanti consistente, infatti, l’operatore dello sportello potrebbe chiederti spiegazioni su come intendi spendere quel denaro. In questo caso, se sei un privato o un professionista, il controllo non ha fini fiscali, ma serve ad accertare che il tuo prelievo non abbia fini illeciti, come ad esempio il riciclaggio di denaro. Se il prelievo risultasse sospetto, la direzione della banca valuterà i chiarimenti che hai fornito per decidere se segnalare il prelievo all’Unità di Informazione Finanziaria. Sarà poi l’UIF a prendere in carico il caso e valutare se portarlo all’attenzione delle autorità di polizia. Certo è un’eventualità remota, alla quale si arriva solo in casi particolari e per operazioni particolarmente sospette.

Risparmia sui prelievi all’estero con Wise

Ora sai come comportarti per gestire il tuo denaro contante rispettando le regole. Ma hai pensato a quale sia il metodo più conveniente di ritirare, in Italia e soprattutto all’estero? In particolare quando sei in viaggio o ti trovi in un altro Paese, non avere quest’attenzione può costarti davvero caro, perché le banche tradizionali applicano spesso commissioni ai prelievi. In più, se ti trovi in un Paese con una valuta diversa dall’euro, spesso ti ritroverai a convertire i tuoi soldi a un tasso di cambio sfavorevole e poco trasparente.

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I bancomat, le carte di credito e di debito sono una comodità – è innegabile. Tuttavia ci sono situazioni in cui, per molti motivi diversi, possiamo preferire il contante. In questi casi, conoscere le norme relative ai prelievi è importante per gestire il proprio denaro rispettando le regole; è altrettanto importante però utilizzare un metodo economico e trasparente, per non spendere più del dovuto. La carta da viaggio Wise ti aiuterà a risparmiare al massimo ogni volta che ti servirà ritirare contanti, in Italia o all’estero!


Fonti:
  1. Senato.it
  2. Laleggepertutti.it
  3. Bancaditalia.it
  4. Senato.it

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