Come aprire un’attività in Costa Rica: Requisiti e costi
Leggi qui cosa ti serve per aprire un'attività in Costa Rica. I costi, i requisiti e tutte le informazioni utili per capire come far partire la tua attività
Il reverse charge è un meccanismo di inversione contabile che prevede il pagamento dell’IVA all’Erario direttamente da parte dell’acquirente. Nato come strumento per la lotta contro le frodi IVA, trova applicazione in alcune cessioni di beni e prestazioni di servizi. Per finalità diverse talvolta si applica anche alle cessioni e prestazioni di servizi da parte di soggetti esteri. Di seguito, vedremo la disciplina del reverse charge e i suoi casi di applicazione; illustreremo anche come risparmiare sui pagamenti esteri con Wise.
In questa guida tratteremo i seguenti argomenti: |
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Il reverse charge si applica a determinate prestazioni di servizi e cessioni di beni per eliminare il rischio di evasione dell’IVA. I settori interessati sono: oro, edilizia, consorzi, prodotti elettronici, gas ed energia, rottami.
La finalità del reverse charge è evitare il rischio che il fornitore incassi l’IVA senza provvedere al relativo versamento all’Erario. Se normalmente il venditore riscuote l’IVA dall’acquirente e poi la versa allo Stato, nei casi di applicazione previsti, il denaro non passa nelle mani del venditore. È l’acquirente stesso a versare l’IVA oltre che a portarla in detrazione.
Il reverse charge è applicabile in presenza dei seguenti presupposti:
Ipotesi a parte è quella del reverse charge estero; ne parleremo più avanti.
Questi i casi di applicazione previsti dalla legge:
Inoltre, il reverse charge si applica alle cessioni di:
I casi e le modalità di applicazione del reverse charge sono indicati dall’art. 17 co. 5,6,7 del DPR 633/1972. La legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015) è intervenuta a estendere l’ambito di applicazione del reverse charge al settore dell’edilizia. Successivamente, il Decreto Legislativo n. 24/2016 ha introdotto il reverse charge in materia di console da gioco, tablet, PC e laptop, recependo le direttive europee n. 2013/42/UE e 2013/43/UE.
La normativa aggiornata è consultabile attraverso il Testo Unico IVA 2020 (DPR 633/1972 aggiornato con le modifiche apportate dalla Legge 160/2019).1
L’effetto del reverse charge è l’inversione del carico tributario IVA. In deroga alla procedura ordinaria, l’onere IVA anziché ricadere sul prestatore di servizi/cessionario si sposta:
Quindi, col reverse charge chi paga l’IVA?
In sostanza c’è un “rovesciamento dei ruoli”: è l’acquirente — e non il venditore — a pagare l’IVA allo Stato.
Per effetto di questo rovesciamento dei ruoli, esistono specifici obblighi in capo alle parti per quanto riguarda la fatturazione:
I soggetti in regime forfettario continuano a emettere le fatture senza IVA in applicazione del proprio regime, senza applicare il reverse charge. Questo vale per le prestazioni rese, mentre invece per le prestazioni ricevute devono operare il reverse charge.
Il reverse charge può essere applicabile anche quando un soggetto passivo IVA residente in Italia effettua un’operazione con un soggetto passivo estero. In tal caso, lo scopo dell’inversione fiscale è evitare la detrazione IVA a fronte di un’imposta versata a uno Stato estero.
Idealmente la gestione delle detrazioni IVA transnazionali richiederebbe una stanza di compensazione — di fatto però mai istituita. Pertanto l’IVA non viene addebitata in fattura. Piuttosto, nel caso di un’operazione territorialmente rilevante ai fini IVA, l’acquirente ha l’onere di provvedere al relativo versamento.
A seconda dei casi questo adempimento va compiuto tramite integrazione della fattura o autofatturazione. Per ora anche i soggetti tenuti alla fatturazione elettronica devono assolvere all’obbligo in forma cartacea, senza codice fattura elettronica. Come anche nel caso della fattura proforma, il rischio è una certa confusione per chi debba gestire la contabilità con documenti in parte elettronici e in parte cartacei. Inoltre, per non commettere errori occorre accertare caso per caso quali siano le operazioni territorialmente rilevanti ai fini IVA.
Affronteremo più approfonditamente il tema del reverse charge estero in un successivo articolo. Fin da subito però vediamo come è possibile risparmiare sulle transazioni estere.
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